Otranto, situato sulla costa adriatica della penisola salentina, è il comune più orientale d’Italia. Dapprima centro messapico e romano, poi bizantino e più tardi aragonese, si sviluppa attorno all’imponente castello e alla cattedrale normanna. Sede arcivescovile e rilevante centro turistico, ha dato il suo nome al Canale d’Otranto, che separa l’Italia dall’Albania, e alla Terra d’Otranto, antica circoscrizione del Regno di Napoli. Nel 2010 il borgo antico è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio testimone di una cultura di pace. Fa parte del club I borghi più belli d’Italia. L’importanza del suo porto le fece assumere il ruolo di ponte fra oriente e occidente. Otranto fu centro bizantino e gotico, poi normanno, svevo, angioino e aragonese.
Nella sua cattedrale, costruita fra il 1080 e il 1088, nel 1095 venne impartita la benedizione ai dodicimila crociati che, al comando del principe Boemondo I d’Altavilla, partivano per liberare e per proteggere il Santo Sepolcro Nel 1480 la città fu attaccata dai Turchi di Maometto II, e, dopo 15 giorni di assedio, l’11 agosto la espugnarono, facendo strage della popolazione. Il 14 agosto circa 800 prigionieri maschi furono decapitati sul colle della Minerva per non aver voluto rinnegare la fede cristiana: si tratta dei Santi Martiri idruntini, le cui ossa sono oggi visibili nella cappella della cattedrale. Di grande interesse, sempre all’interno di questo edificio di culto, il mosaico, che si estende lungo le tre navate, il transetto e l’abside, e che presenta un maestoso Albero della Vita con temi tratti dall’Antico Testamento, dai vangeli apocrifi, dai cicli cavallereschi e dal bestiario medievale.